
A volte il fato, uomo cieco e malandato, non riesce a dosare il dolore o la fortuna. Le esistenze troppo amare a volte, spudoratamente dolci altre volte, quasi sempre figlie di eccessi gridano continuamente il suo nome, mai contente del suo operato.
Poiché la vita non soddisfa in nessun caso l'uomo malato di debolezza. Chi dal fato è stato troppo cullato, come da una dolce marea, al cambio del vento verrà abbandonato solo e sperduto, impaurito e patetico non potrà in nessun modo aiutarsi. Chi dal fato è stato tanto a lungo dimenticato non godrà mai del suo operato perché troppo impegnato a disperare in attesa di un nuovo abbandono. Il fato non è capito, non è voluto, è cacciato, insultato, è impaurito, è solo, è stanco, è visto dove si vuole, è insultato quando si fallisce e quando tutto sembra voltare le spalle, è venerato quando si pensa che porti fortuna... è il nostro comune burattino!
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